Opiemme
Artist residency
at Gallery Paul Bardwell di Medellin
10.02 – 14.02.2025 Bogotà
17.02 – 21.02.2025 Medellìn

Residence Galeria Paul Bardwell di Medellin, project ICAROS, Columbia.
10.02 – 14.02.2025 Bogotà
17.02 – 21.02.2025 Medellìn

The Centro Americano Colombo, the Paul Bardwell Gallery in Medellin and the Italian Cultural Institute in Bogotá promote and host the residency of Opiemme, an artistic collective founded in Turin in 1998, which unites the world of visual art with literature. Opiemme’s works move within the universe of visual poetry, combined with Street Poetry actions that aim to bring poetry closer to people. The residency is entitled “Icaros”, a reference to the medicinal songs performed in South American ceremonies (‘ikaro’ derives from the Quechua verb ikaray = ‘to blow smoke in order to heal’), and to the myth of ancient Greece, metaphors of that ‘feverish and unassailable spirit’, that ‘globalist fundamentalism’ (which), ‘with its single thought, sets in motion a machine that crushes and annihilates everything’ (Zanzotto, In questo progresso scorsoio, 2009). The project is inspired by the poetic work and thought of the Italian poet Andrea Zanzotto, one of the most important Italian poets of the 20th century. Since the 1950s, Zanzotto has shown a sensitivity towards the landscape and reflected on a climate catastrophe already in progress, which he described as ‘the delirium over which a veil of dissimulation must be drawn’.

Residenza Galeria Paul Bardwell di Medellin, progetto ICAROS, Colombia.
10.02 – 14.02.2025 Bogotà
17.02 – 21.02.2025 Medellìn

Il Centro Americano Colombo, la Galleria Paul Bardwell di Medellin e l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotà promuovono e ospitano la residenza di Opiemme, un collettivo artistico fondato a Torino nel 1998, che unisce il mondo dell’arte visiva con la letteratura. Le opere di Opiemme si muovono all’interno dell’universo della poesia visiva, a cui si uniscono azioni di Street Poetry (poesia di strada) che hanno lo scopo di avvicinare la poesia alle persone. La residenza si intitola “Icaros”, un riferimento ai canti medicinali realizzati nelle cerimonie del Sud America (‘ikaro’ deriva dal verbo quechua ikaray = ‘soffiare il fumo per guarire’), e al mito dell’antica Grecia, metafore di quello ‘spirito febbrile e inattaccabile’, quel ‘fondamentalismo globalista’ (che), ‘con il suo pensiero unico, mette in moto una macchina che schiaccia e annienta tutto’ (Zanzotto, In questo progresso scorsoio, 2009). Il progetto si ispira all’opera poetica e al pensiero del poeta italiano Andrea Zanzotto, uno dei più importanti poeti italiani del XX secolo. Zanzotto, dagli anni ’50, mostra una sensibilità verso il paesaggio e riflette su una catastrofe climatica già in corso che ha definito ‘il delirio su cui si tratta di distendere un velo di dissimulazione’.